*CLASSICO* Steppenwolf “Born to be wild” – 1968 –

Vi propongo non solo una canzone e un gruppo che sono entrati nella storia ma vi parlo anche di un film nuovo e rivoluzionario per l’epoca. Era il 1969 quando in tutto il mondo sul grande schermo arrivava “Easy rider”, opera prima del regista Dennis Hopper e film d’esordio di un grande attore come Jack Nicholson. La pellicola racconta del viaggio on the road di 3 giovani motocicilisti dalla mentalità e dall’ aspetto hippie e per questo visti come un potenziale pericolo in una società americana fatta di benpensanti. In questo film c’è tutto lo spirito del ’68, l’amore libero e senza legami, l’uso delle droghe allora ingenuamente vissute come esperienza sensoriali e come strumenti per aprire la mente. Il tutto è condito dagli affascinanti paesaggi californiani, dall’ ottima prova degli attori che sfrecciano sulle loro moto, i famosi chopper con la bandiera americana.
Quando si accende la moto parte come per magia una canzone dei canadesi Steppenwolf : “Born the be wild” , un pezzo che da sempre è associato al mondo delle motociclisti che vanno in giro con la Harley e il giubbotto di pelle. Un verso di questa canzone contiene l’espressione “heavy metal”, metallo pesante, un termine che è diventato poi la definizione di un certo tipo di rock duro.
Gli Steppenwolf, prendono il nome da “Il lupo della steppa”, un romanzo di Herman Hesse al quale era particolarmente legato il fondatore del gruppo, John Kay, figlio di una tedesca dell’Est scappata in Canada dove ha anche trovato l’amore. Loro sono considerati gli iniziatori di un mondo musicale che guarda caso, ha preso il via all’ inizio del ’68, periodo dell’ album che porta il loro nome. La loro gloria è durata fin quando il rock rappresentava ribellione e protesta civile in terra americana, forse è per questo che, al di là di tour nostalgici o delle reunion che ogni tanto fanno , il loro periodo d’oro è confinato a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.