*CLASSICO* Bob Dylan “Lay lady lay” – 1969 –

Oggi ho l’emozione di portarvi indietro nel tempo fino alla primavera del 1969. Negli Stati Uniti si respirava ancora voglia di rivoluzione, i giovani avevano già vissuto una stagioni intense come la summer of love del ’67, la rivoluzione del ’68 e si stavano preparando ad affrontare una tre giorni di musica, droghe e amore libero, quella di Woodstock. Mezzo milione di persone sotto il sole cocente il 15,16 e 17 Agosto del ’69.
In un questo contesto così rivoluzionario c’era una voce fuori dal coro, il cantautore che con i suoi testi ha ispirato e cavalcato queste idee ma che nel 1969 già era oltre, perchè da persona schiva non voleva essere considerato nè profeta nè poeta, semplicemente uno che scrive testi e canta le proprie canzoni.
Lui è Bob Dylan, quello che già all’inizio degli anni ’60 parlava di pacifismo senza che la parola ancora esistesse, lui la risposta la cercava nel vento, come recitava la sua “Blowin’in the wind”, oppure ci diceva che i tempi stavano cambiando,in un suo grande classico “The times are A- changing”.
Il signor Zimmerman (questo è il suo cognome di battesimo) ha sempre fatto quello che il pubblico non si aspettava da lui, da menestrello con la chitarra acustica ha avuto quella svolta elettrica che tanto ha fatto discutere, ed ora nel ’69 in piena rivoluzione giovanile si dà al country e collabora con il grande Johny Cash. Il risultato sono canzoni d’amore mai banali e scontate e allora ecco a voi “Lay lady lay”, pezzo dove Dylan sfoggia una voce da cantante confidenziale, molto diversa dal suo classico tono nasale da cantastorie. Questo pezzo doveva essere inserito nella colonna sonora del film “Un uomo da marciapiede” e doveva essere cantato dagli Everly Brothers, un gruppo passato alla storia per avere grande intuito. Per la serie, questo brano non ci piace e non funzionerà mai..sono stati talmente che dopo “Lay lady lay” è stata rifatta da una quarantina di artisti o gruppi. Io personalmente ricordo una bella versione di Duran Duran negli anni ’90.
“Stenditi, cara, stenditi sul mio letto di ottone…Tutti i colori che hai in mente Te li mostrerò e li vedrai brillare”