Tropico “Geniale”

Il suo nome d’arte è Tropico ma dietro questo progetto c’e Davide Petrella, uno degli autori musicali italiani più attivi e affermati degli ultimi 15 anni.
È interminabile l’elenco degli artisti coi quali ha collaborato, tra gli ultimi cito Elodie, Mahmood e poi Elisa, Fabri Fibra, Jovanotti, Elisa, Gianna Nannini, Fedez, J-Ax, Guè Pequeno.
In maniera continuativa Davide Petrella è soprattutto, da tanti anni, il coautore fisso di Cesare Cremonini.
Se da un lato il mestiere lo ha portato soprattutto a scrivere per altri, la sua carriera era partita nel 2011 con il gruppo de Le Strisce, che noi già passavamo con il brano “Vieni a vivere a Napoli”.
Non è un caso forse che oggi, dopo anni di lavoro; Davide fa uscire il suo secondo album solista, il primo sotto lo pseudonimo Tropico e che guarda caso si chiama “Non esiste amore a Napoli”, altro chiaro riferimento alla sua città d’origine.
Prodotto da Rosario Castagnola e Sarah Startuffo, l’album ripercorre traccia dopo traccia l’amore in tutte le sue sfumature: storie che si sono concluse in maniera repentina e brusca, innamorati costretti a stare separati e la malinconia come fil rouge di un percorso composto da 14 brani vari musicalmente e frutto di un lavoro libero e curioso.
Questo disco lo libera da tante paure e fantasmi personali. con l’aiuto di amici come Calcutta, presente nel brano che intitola l’intero disco, l’omnipresente Elisa, partecipe della nostalgica “C’eravamo tanto amati”.
C’è anche Coez in un brano che si chiama “Vasco” e che racconta di inadeguatezza e obiettivi nella vita, Franco126 è con lui nella orecchiabile e deliziosa “Piazza Garibaldi”.
Dal percorso ideale di “Carlito’s way” ai crudi racconti giovanili di “Garage Days”, l’album riserva diverse sorprese e nello stesso tempo ci conferma Davide Petrella come autore sincero, curioso e poliedrico, soprattutto nel linguaggio, tra il cantautorale e il contemporaneo.
A lanciare l’album nel giorno stesso dell’uscita è il singolo “Geniale”, brano spruzzato di anni ’70 che ricorda un po’ Battisti e che nello stesso tempo rappresenta i tempi che viviamo.