*OMAGGIO* Bronski Beat “Smalltown Boy” – 1984 –

A volte la musica non è solo intrattenimento e divertimento, una canzone pop può servire anche a farci riflettere.
Oggi ci troviamo nel Regno Unito e ci spostiamo nel 1984, in quel periodo c’era un grosso dibattito intorno alla cosiddetta età del consenso, un concetto giuridico delicato, sfuggente.
Nel diritto l’età del consenso è il momento in cui una persona è capace di decidere in modo consapevole riguardo a comportamenti che sono regolati dalla legge e di cui lui si può assumere tutte le responsabilità., in particolare si parla di consenso riguardo ai rapporti sessuali.
“The age of consent” è il titolo del primo album dei Bronski Beat, un gruppo elettro pop che faceva ballare ma che metteve nelle proprie canzoni il vissuto di tre ragazzi gay spesso emarginati e penalizzati da una legge che stabiliva per loro un età del consenso diversa rispetto a quella riservata agli etero sessuali.
La loro è stata una breve carriera ma fortunata, grazie al loro creatore e mente, Steve Bronski alias Mr.Bronski, scomparso da poco, e anche grazie al cantante Jimmy Sommerville, inconfondibile col suo raro falsetto e con le estensioni disumane per una qualsiasi altra voce maschile.
La sua carriera infatti ha poi preso una strada propria, prima col gruppo dei Communards e poi con un percorso solista di ben cinque album.
Di lui iui ricordiamo soprattutto cover di brani famosi come “Don’t leave me this way” o “You make me feel” ma io vi consiglio soprattutto di sentire come usa la voce in “You are my world”, uno dei suoi cavalli di battaglia.
Il classico che ci ha fatto conoscere i Bronski Beat è “Smalltown boy”, un pezzo ballatissimo in discoteca ma che nasconde una storia vera, di un ragazzo costretto ad abbandonare il piccolo paese in cui viveva proprio per sfuggire all’ignoranza e all’intolleranza, un male di cui l’umanità fa ancora fatica a guarire.