Neffa, cambiare è bellissimo

“Aggio perzo ‘o suonno”, con la partecipazione di Coez, è il brano che segna il ritorno dell’artista dopo cinque anni di silenzio, ad anticipare un album nuovo tutto in napoletano che uscirà per la rediviva e gloriosa etichetta discografica Numero Uno.

Qualcuno se l’era già chiesto che fine avesse fatto Giovanni Pellino in arte Neffa, come se il mestiere dell’artista prevedesse un cartellino da timbrare o un obbligo minimo di presenza.
Ad alimentare questa curiosità sono anche i tempi in cui viviamo, dove la presenza social degli artisti è massiccia e dove l’intera industria discografica spinge gli stessi ad uscite frequenti, per paura un giorno di dover scendere dalla giostra che conta.
Per fortuna c’è chi di queste regole se ne frega, o semplicemente ha come priorità la propria ispirazione, la propria onestà.
Capita cosi che Neffa, negli ultimi anni sempre più incensato e indicato come precursore di un certo suono urban che parte dalle rime rap e arriva al canto pop soul, decide di sparire dalla scena musicale, social compresi, per rigenerarsi e cercare una nuova strada.
Cosi gli è capitato qualcosa di soprannaturale, inspiegabile, ha cominciato a scrivere e registrare in napoletano seguendo un fluire del tutto naturale, quasi fuori dalla sua volontà.
Cosi è cominciato un lavoro lungo, certosino, con 30 canzoni scritte ridotte poi a 12, mixate lavorando notte e giorno collaborando con Valerio Nazo (già al lavoro con Rocco Hunt) e cercando una sua verità artistica odierna, senza guardare indietro.
Non è facile, mi rendo conto, per chi ha passato avventure uniche, partendo dai primi anni ’90 con l’hardcore dei Negazione dove faceva il batterista, arrivando ai leggendari Sangue Misto, influenti nel mondo del rap che sarebbe venuto dopo e poi vivendo un percorso solista curioso e sorprendente.
“Aggio perzo ‘o suonno” arriva, come al solito, per farsi ascoltare, criticare, a partire dalla pronuncia che ha già sollevato dubbi dai “napoletani doc” essendo Neffa salernitano di origine e bolognese d’adozione, ma poco importa, quel che conta è che ancora una volta Giovanni ha seguito, piaccia o meno, la sua ispirazione.
Ospite illustre del brano è Coez, rappresentante della nuova generazione che in qualche modo ha in comune con Neffa le origine campane e anche l’essere stato prima rapper e poi cantante.
A produrre il brano è il casertano TY1, già noto per i suoi lavori con Clementino, Izi , Marracash, Noyz Narcos e Speranza.
Le prime reazioni di pubblico e critica sono discordanti, ma Neffa a questo è ampiamente abituato da trent’anni, essendo un artista che perde qualche battaglia ma poi vince la guerra, e anche stavolta è attrezzato per farlo.

Ascoltiamo qui “Aggio perzo ‘o suonno”: