Andiamo oltremanica per ritrovare una formazione mista londinese, scozzese, nordirlandese che, sfidando ogni Brexit possibile, ci propone una musica aperta a un sacco di influenze tra psichedelia, elettronica, pop e tanto divertimento.
Si chiamano Django Django, hanno il pregio di andare oltre alle mode momentanee e alle scene imperanti, di essere trascinanti dal vivo e di essere sempre brillanti e orecchiabili.
Un esempio lampante è il loro quarto album “Glowing in the dark”, un disco ottimista e poliedrico che ci fa perdere in atmosfere da deserto americano e poi ci fa ballare anche contro la nostra volontà.
La prima traccia “Spirals” che comincia accelerandosi ci fa capire a cosa andiamo incontro, “Right the Wrong” è dichiaratamente anni ’60, “Free from Gravity” è quasi un pezzo afro, “Night of the Buffalo” ci fa entrare in un western, “The world will turn” è un omaggio al folk che apre ad un finale a sorpresa tutto dance.
Non importa se i Django Django sono terribilmente fuori moda, questi ragazzi mischiano tutto ciò che a loro piace e pazienza se il mondo urban rap imperante oggi non è rappresentato.
Anzi, la perla del disco ci porta ad atmosfere senza tempo e coinvolge una donna talentuosa e affascinante, un’attrice nota per essere stata il frutto della famosa “Je t’aime moi non plus” di Serge Gainsbourg e Jane Birkin.
Charlotte Gainsbourg è stata infatti concepita dalla famosa coppia proprio nei giorni della registrazione di quel famoso singolo scandalo del 1969
“Waking up” è un pop rock magnetico e spensierato che Charlotte e i Django Django ci fanno apprezzare, un brano orecchiabile destinato a rimanere.