Stiamo per tendere un ponte enorme che unisce realmente Gran Bretagna e Stati Uniti.
Questa è la storia degli America, gruppo che a dispetto del nome è nato a Londra ma che musicalmente guarda di là dall’oceano richiamandosi allo stile della West Coast, la costa occidentale degli Stati Uniti.
Tre inglesi orgogliosi di esserlo ma che hanno tanta voglia di tornare a casa, è proprio questa la storia di Gerry Beckley, Dewey Bunnell e Dan Peek, i membri storici degli America, tutti e 3 figli di militari professionisti americani che una volta arrivati in Gran Bretagna si sono sposati tre donne londinesi e così si sono sistemati li in zona, vicino alla base americana di Ruislip nel Regno Unito.
Gli America sono il primo gruppo completamente anglo americano della storia, i tre ragazzi hanno cominciato a fare musica prima tra i muri della scuola e poi nei pub londinesi proponendosi subito come stranieri in trasferta, chi meglio di loro in un ambito così locale negli anni ’60 poteva proporre musica americana in modo credibile. Loro ce l’avevano nel DNA e già col nome di America si sono esibiti alla Roundhouse, il luogo che ha visto nascere i Pink Floyd vincendo la diffidenza di un popolo che da sempre sente di avere inventato la musica pop e quindi è poco avvezzo a quello che viene da fuori.
Gli America oggi hanno alle spalle 40 anni di carriera festeggiati in un tour che è arrivato anche da noi, pezzi memorabili come Sister Golden Hair, You can do magic ma il loro primo grande successo è la famosissima “A horse with no name”,pezzo del ’72 che è stato inserito nel primo album che porta il loro nome. Nello stesso anno, anche grazie a questa importante svolta, gli America hanno potuto realizzare il loro grande sogno,quello di ritornare alla terra delle loro origini per suonare e registrare la loro musica. Così è nato “Homecoming” (ritorno a casa) ,il loro secondo album dal quale oggi volevo farvi sentire una canzone che parla di un viaggio in macchina di un ragazzino che insieme ai genitori si ferma trovandosi ad osservare i paesaggi sperduti dell’ entroterra americano.Un cartello indica una via “Ventura Highway” ed è questo il titolo di una canzone da ascoltare mentre si viaggia, magari col finestrino giù e il braccio fuori durante un pomeriggio soleggiato.