Arisa (feat. Brown & Gray) “Altalene”

Ritorna Arisa, e lo fa da indipendente, prendendosi tutti i rischi del caso.
Non stupitevi quindi se, tra la sua partecipazione a Ballando con le stelle, gli ammiccamenti ironici che prendono in ballo Rocco Siffredi e il suo ultimo video dove sfodera un’immagine aggressiva, Arisa stia cercando di attirare l’attenzione su di sè, per lei è un momento cruciale,
E’ uscito infatti “Ero romantica”, il settimo album in carriera per un’artista che ci ha sicuramente abituato ai cambiamenti, ma che ora fa quello che in Italia si riesce a fare poco o niente, cioà la popstar al femminile a tutto tondo, che ci fa ballare, sa provocare in modo fine, ma che ci fa anche sognare con le ballate.
“Ero romantica” è un titolo che può trarre in inganno perchè in realtà nel disco di romanticismo ce n’è parecchio, ma non è per forza quello che ti aspetti.
L’album è idealmente diviso in due parti, la prima è danzereccia e ammiccante, la seconda è più malinconica, melodica e connessa alla nostra tradizione, l’intenzione è proprio quella di descrivere l’essere umano in tutte le sue sfaccettature.
A volte si fa l’errore di etichettare e pensare che una persona abbia solamente una immagine mentre dipende dai momenti e da cosa stiamo vivendo in un determinato periodo. Non siamo quindi una sola cosa, in questo caso sono proprio la parte erotica e la parte romantica, quest’ultima intesa come sentimento di giustizia, come rappresentazione della saggezza del genere umano.
Nella prima parte spiccano l’ironica “Psyco” e “Maddalena”, un po’ il brano manifesto del disco, che racconta la peccatrice, il corpo femminile che dà scandalo, la strega da mandare al rogo.
In questo caso lei ritorna e viene a prendersi tutto ciò che è suo: è la fine di una ingiustizia, è la metafora di una combattente che si prende quello che le spetta.
“Cuore” e la già nota “Potevi fare di più” guidano la seconda parte di un disco fatto con onestà e con parti vocali sempre impeccabili.
A lanciare l’album “Altalene” con la collaborazione del duo country pop angloamericano Brown&Gray, è un brano electro-pop dal sapore internazionale che parla di schiavitù volontaria, racconta un uomo narcisista che rende schiava una donna lucidamente disponibile a farsi sottomettere, in cambio di un piacere che è essenzialmente fisico e carnale.