Il Pan Del Diavolo “Supereroi”

Vi porto in Sicilia, per la precisione a Partinico, provincia di Palermo, per ritrovare un duo rock folk attivo dal 2006, Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo insieme si chiamano Il Pan del Diavolo.
Dal loro esordio discografico prima con un emonimo EP del 2008 e poi col primo album “Sono all’ osso” del 2010, il duo si è affermato con un folk d’assalto tutto di chitarra e grancassa, con un approccio punk e suoni grezzi.
Già dal loro secondo album “Piombo Polvere e Carbone” (2012) e nel terzo “FolkRockaBoom” (2014) la loro musica si evolve, sia nei testi che nelle influenze psichedeliche, grazie alla collaborazione con Antonio Gramentieri e i Sacri Cuori.
Il loro destino si incrocia con quello di Piero Pelù che apprezza la loro musica, il duo apre il concerto reunion dei Litfiba al Traffic Festival di Torino.
Nasce una amicizia che diventa collaborazione artistica, il primo lampante risultato è “Supereroi”, album coprodotto da Il Pan Del Diavolo e Piero Pelù, undici canzoni che spostano il loro stile su un terreno più levigato e accessibile al grande pubblico mantenendo lo spirito e lo spessore degli album precedenti.
Nel disco sono presenti ospiti e collaborazioni vicine al loro mondo, partendo dai Tre Allegri Ragazzi Morti, passando per Francesco Giampaoli dei Sacri Cuori, arrivando a Vincenzo Vasi (il braccio destro di Vinicio Capossela) e al cantautore Umberto Maria Giardini.
Se al primo ascolto è l’ impronta di Piero Pelù a farsi notare, andando oltre è la personalità del gruppo a venire fuori, con un cantato che veicola in maniera più efficace le parole e dei suoni che vanno verso il rock.
Le canzoni trasmettono un senso di fuga, ci invitano a riconnotterci con noi stessi come una “Aquila solitaria”, esprimono un disagio di chi si trova in un “Mondo al contrario”, ci invitano ad essere i “Supereroi” di noi stessi e di farlo “Qui e adesso”.
Il biglietto da visita perfetto per questo nuovo corso è la canzone “Tornare da te”, dalla tematica che può essere più o meno amorosa (ma non è detto), una chiave pop rock per incanalare in maniera più matura la rabbia già presente negli album precedent