La formula armonica di Max Gazzè

“La matematica dei rami” è l’undicesimo album del cantautore, registrato insieme alla Magical Mystery Band, all’insegna dell’equilibrio tra immediatezza e complessità.

“Si può fare!”. Questo celeberrimo slogan preso dalla pellicola “Frankestein Junior” che ha accompagnato Max Gazzè nelle sue esibizioni sanremesi ci serve da pretesto per descrivere il contenuto del suo undicesimo album in studio, un disco che riesce in un impresa difficile se non impossibile, raggiungendo un obiettivo non facile da realizzare.
Da almeno 25 anni conosciamo le qualità compositive e musicali di Max, un’artista capace di giocare col pop e con la ricerca testuale e musicale, toccando a volte momenti di sperimentazione e in altri momenti vette pop di grande mestiere.
Difficile però che questi due aspetti potesserero coesistere pacificamente in uno stesso album o in una stessa canzone, ne sono la dimostrazione i precedenti album “Maximilian” e “Alchemaya” dove, per motivi diversi, l’alto e il basso, la canzonetta e i momenti ermetici o sperimentali sembravano quasi in contrasto, in contrapposizione.
Il titolo dell’album “La matematica dei rami” è emblematico in questo senso, si lega infatti ad uno studio di Leonardo da Vinci che racconta l’equilibrio e l’armonia con cui crescono i rami di un albero permettendo allo stesso, ad esempio, di difendersi dal vento.
Questo disco è frutto di un’alchimia collettiva, di un’unione di più rami, anche perchè concepito e registrato insieme alla Magical Mystery Band, di cui fa parte anche Daniele Silvestri.
Insieme già li abbiamo visti sul palco di Sanremo alle prese con l’intensa e riuscita cover di “Del mondo”, pezzo dei CSI presente anche nell’album e che conferma la qualità già riscontrata al Festival.
Di equilibrio si parlava ed arriviamo quindi ai nove inediti presenti ne “La matematica dei rami”, dalla trascinante bossanova (un po’ “Jeeg robot d’accaio”, a dirla tutta) de “Il vero amore” alle riflessioni di “Un’altra adolescenza” alle tragicomica “Le casalinghe di Shangai” che lavorano in un call center per persone sole, tutte le tracce convincono proprio perchè sanno essere “Gazzè al 100%”, col suo modo classico di unire ricerca e immediatezza.
Menzioni a parte le meritano la conclusiva “Figlia”, armonicamente più complicata ma emotivamente vera, intensa e naturalmente la sanremese “Il farmacista”, che ricalca alcune formule sue musicali già praticate ma che, visti i tempi che corrono, convince perchè sa cavalcare un’argomento di stretta attualità in una maniera intelligente e ironica.
“Si può fare!” quindi, proprio cosi, Max è ritornato nel modo migliore, con il suo disco più compatto dai tempi de “La favola di Adamo ed Eva” (’98) ed ora ci auguriamo di vederlo dal vivo il prima possibile.

Qui il video de “Il farmacista”:

Tracklist de “La matematica dei rami”:
01. Considerando (03:32)
02. Il vero amore (03:37)
03. Un’altra adolescenza (03:34)
04. Del mondo (04:39)
05. Le casalinghe di Shanghai (03:10)
06. Il farmacista (04:13)
07. L’animale guida (04:20)
08. Attraverso (03:26)
09. Autoanalisi (04:33)
10. Figlia (05:44)