*ESTATE* K. T. Tunstall “Black Horse and Cherry Tree” – 2005 –

Vi porto nell’ anno 2005, un’estate calda che ha riportato gli italiani di nuovo numerosi in vacanza nel nostro bel paese, complice anche la paura del terrorismo.
Una psicosi dovuta principalmente ai 2 attentati di quell’ anno, il primo alla metropolitana di Londra, il secondo a Sharm El Sheik, la meta esotica più frequentata dai vacanzieri italiani.
Protagonista controverso e discusso nell’ Estate 2005 è anche Micheal Jackson, per lui sono giorni difficili perchè si conclude il processo a suo carico che lo vede accusato di atti di pedofilia.
Micheal Jackson viene dichiarato innocente e viene scagionato da ben 10 capi d’accusa nei suoi confronti, nonostante questo lascia gli Stati Uniti e non ci mette più piede, la vicenda gli getta comunque molto fango addosso e gli rende ancora più difficile il rapporto con gli altri. I debiti lo portano a vendere proprietà, e crescono le sue paranoie sulla polvere e sulla esposizione all’ aria aperta della sua pelle sempre più bianca.
E’ molto ricco il menù musicale dell’ Estate 2005, gli artisti di casa nostra sono rappresentati da Nek, trionfatore del Festivalbar con la canzone “Lascia che io sia” e da Jovanotti, enfatuato per la prima volta dalla musica elettronica con la sua martellante “Tanto tanto”. Si chiama proprio “Estate” il pezzo che conferma i salentini Negramaro come gruppo dell’ anno 2005 dopo aver portato a Sanremo il loro rock con “Mentre tutto scorre”.
La mia scelta di oggi che va a rappresentare l’Estate 2005 pesca invece dai successi internazionali. In classifica da noi avevano la meglio pezzi pop romantici come “Incomplete” dei Backstreet Boys, rappresentanti delle boyband che sembravano però in netto calo, poi c’erano i nuovi cantautori come l’ex soldato britannico James Blunt, che spopolava anche in un nostro spot televisivo con la sua “High”. Però in Estate ci vogliono canzoni spensierate che si attacchino alle orecchie, che ci entrino nel cervello anche con una idea semplice. E’ per quello che oggi ho scelto di proporvi “Black horse and cherry tree” della cantautrice K.T.Tunstall, una scozzese che ha origini irlandesi e cinesi. Bastano la sua voce e la sua chitarra per creare pezzi efficaci che pescano sia dal rock che dal cantautorato americano più impegnato. In questo pezzo c’è quel “uh uh” che ha tormentato piacevolmente tutti noi e che ci fa ricordare la canzone anche se non ne conosciamo il titolo.