Dente “Cose dell’altro mondo”

Andiamo in quel di Fidenza (Parma) e ritroviamo Giuseppe Peveri in arte Dente, cantautore da molti considerato come l’anticipatore, a metà anni 2000, di quello che oggi è il cosiddetto indie italiano, musica che racconta il quotidiano, il particolare, l’intimità, con malinconia, ironia e semplicità.
In effetti nel 2006 il suo disco d’esordio “Anice in bocca” già tracciava questo percorso intimo, continuato con altri cinque album come “L’amore non è bello” (2009) e “Almanacco del giorno prima” (2014), usando spesso giochi di parole al limite dell’enigmistica e riferimenti al cantautorato anni ’70.
L’ultima prova per lui è stata “Canzoni a metà” (2016), raccolta di 20 minipezzi che rimanevano un po’ sospesi, un esperimento che però è sembrato un po’ fine se stesso, intensa invece è stata la sua vita sul palco, tra i classici concerti e attvità alternative come djset, reading, contaminazioni e collaborazioni col teatro.
Interessante in questo senso è stato “Contemporaneamente insieme”, spettacolo portato in scena con lo scrittore Guido Catalano, mix tra musica e reading, con un pizzico di follia, con la regia di Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale.
Pee la musica Dente ci ha fatto aspettare un po’ ma è tornato, il 2020 segna il suo ritorno all’insegna del pop raffinato che parla ancora di sentimenti ma lo fa attraverso racconti di di arrivi, partenze e bar di provincia.
Si comincia con “Adieu”, brano dove si racconta un viaggio che è soprattutto l’inizio di un nuovo stile di vita, si continua con “Anche se non voglio”, analisi spietata di come ci vedono gli altri e di come ci sentiamo noi, con riferimento ai sentimenti che alla fine sono tutto ciò che conta.
Ed arriviamo a “Cose dell’altro mondo”, un concetto molto soggettivo per una canzone che parla di sentimenti e viaggi, con delicatezza e un leggero tocco elettronico nei suoni. sicuramente una novità per la sua musica, un vestito che sembra gli stia bene.