*CLASSICO* Supertramp “Breakfast in America” – 1979 –

Siamo nel 1979, anno di uscita di “Breakfast in America”, sesto album per il gruppo dei Supertramp,duo britannico che all’ epoca era già in giro da nove anni e che soprattutto grazie ad una trasferta negli Stati Uniti è riuscito ad arrivare al successo mondiale.
I Supertramp sono il frutto dell’incontro non solo di due musicisti ma anche di due diverse classi sociali.
Il pianista e tastierista Rick Davies viene da una famiglia di operai, quelli che nel ’79 non hanno preso molto bene l’ elezione della Lady di ferro Margaret Thatcher alla carica di Primo Ministro, invece il bassista Roger Hodgson viene da una famiglia molto ricca. Questo incontro, fin dal’ inizio, ha creato un confronto stimolante, a volte duro, che ha fatto molto bene alla musica.
I due si dividono al 50% sia la scrittura che il cantato dei loro pezzi, Rick è l’anima più concreta, rilassata e allegra del gruppo mentre Roger ama il mondo hippie e le atmosfere ipnotiche. Con loro ci sono sempre ottimi musicisti, “Breakfast in America” è il loro disco perfetto perchè unisce la qualità delle parti strumentali a dieci belle canzoni pop.
E’ il disco che ha anticipato gli anni ’80 per il fatto di essere molto arrangiato e ritoccato in sala di registrazione.
e anche per il fatto di essere così apparentemente facile, immediato.
Quindi niente punk,new wave,o il metal che stava nascendo..semplicemente musica,per tutti i “simple man” come recita la famosa “The logical song”, orecchiabile e con quel sassofono inconfondibile, da cantare come “Goodbye stranger” con quel suo coro in falsetto. 18 milioni di copie in tutto il mondo parlano chiaro,è molto famosa anche la copertina del disco che raffigura la classica cameriera corpulenta da bar americano che sorride reggendo un bicchierone di succo, sullo sfondo c’è una città americana che a guardare bene da vicino, è formato da tante tazze accastate. Questo disco è un omaggio agli Stati Uniti fatto da due britannici,anche in questo senso è un anteprima degli anni ’80.Noi ci ascoltiamo proprio la canzone che dà il titolo a questo fortunato album.