Blanco, la rabbia e l’energia

“Blu Celeste” è l’atteso album d’esordio del giovane cantautore già dominatore delle classifiche con brani come “La canzone nostra” e “Mi fai impazzire”.

Avere diciotto anni ed essere considerato la novità musicale italiana del momento, in maniera sorprendentemente trasversale nonostante un approccio da artista piuttosto grezzo ed anticonvenzionale, portasi a casa i complimenti di Adriano Celentano e sognare di duettare con lui, tutto questo (e anche tanto altro) sta succedendo a Riccardo Fabbriconi in arte Blanco.
Il suo album d’esordio “Blu celeste” esce trainato dai due successi “La canzone nostra” (insieme al produttore Mace e a Salmo) e “Mi fai impazzire” (insieme a Sfera Ebbasta), brani dominatori delle classifiche italiane.
Quella di Blanco potrebbe essere la classica storia del giovane arrivista che sgomita per fabbricare hit e conquistare visualizzazioni sul web ed in parte lo è, sarebbe però limitante fermarsi a questo, innanzitutto per come si propone, con le sue caratteristiche ed evidenti imperfezioni, senza quindi cercare scorciatoie o collaborazioni che oggi tra l’altro troverebbe facilmente.
Nella sua musica c’è rabbia giovanile senza filtri trasformata in energia positiva, Blanco non è un cantante nel senso classico del termine, lui lo sa e non lo nasconde, per questo farà stracciare le vesti a tanti vocal coach che dovranno farsene una ragione del suo modo di esprimersi molto grezzo e istintivo.
E’ inappropriato però anche definire Blanco un punk dei giorni nostri, più semplicemente è un ragazzo di provincia che veicola emozioni (anche forti o contraddittorie) con i mezzi che ha a disposizione, attaccandosi ai quei clichè che piacciono tanto ai suoi coetanei aggiungendoci un senso melodico che deriva dai suoi ascolti di musica italiana (da Modugno a Celentano) mischiato con elementi rap / trap e addirittura rock.
A fare da fil rouge per la veste grafica ed estetica del disco è il tema del mare, un luogo di pace e di sfogo in cui immergersi e restare a galla, sospesi al di sopra di tutto ciò che il fondale nasconde, gli stessi abissi emotivi che spesso affiorano nei brani di Blanco ma che l’ascoltatore può leggere e fare propri a partire dalle esperienze personali di ciascuno.
Tra le 12 tracce di “Blu Celeste” vi segnalo “Figli di puttana” che sembra un po’ una risposta ai suoi colleghi trapper, “Sai cos’è” e “Finchè non mi seppelliscono” entrambe ispirate agli anni ’80 o la tormentata “Lucciole” e la rockeggiante “Pornografia” .
Dà il titolo all’album una dedica a un amico che non c’è più, dove il suo canto, fuori dalle righe come al solito, è supportato da una base di pianoforte.

Qui il video di “Blu Celeste”:

Qui la tracklist completa di “Blu Celeste”:
Mezz’Ora Di Sole
Notti in bianco
Figli Di Puttana
Blu Celeste
Sai Cosa C’è
Paraocchi
Lucciole
Finché Non Mi Seppelliscono
Pornografia (Bianco Paradiso)
David
Ladro di fiori
Afrodite