Biffy Clyro “Space”

Ci trasferiamo in Scozia a Glasgow per trovare una band attiva dal 1995 con una discografia di ben nove album.
Si chiamano Biffy Clyro e rappresentano una sicurezza soprattutto dal vivo, portando avanti quell’indentità da rock band che oggi è sempre più rara.
La loro formula musicale prevede l’energia di un rock che sa essere contemporaneo e la dolcezza di ballate che non disdegnano i suoni del pop.
In Italia i Biffy Clyro possono essere considerati una band di culto, che non ha successi stratosferici ma che sa muovere un importante numero di persone nei concerti e che si può permettere anche dei passaggi a vuoto all’interno degli album avendo comunque un più che discreto repertorio.
Per fortuna di passaggi a vuoto ce ne sono pochi in “A Celebration Of Endings”, nono album della loro discografia, rimandato causa pandemia e poi uscito, dove si sono affidati al produttore
Rich Costey (già al lavoro con loro nel 2016 nel controverso “Ellipsis”).
Il titolo dell’album non va inteso negativamente, la “celebrazione delle fini” è un’apertura al cambiamento, a qualcosa di nuovo che spazza via le abitudini, la negatività.
Lo stesso frontman della band Simon Neil racconta: “Cambiare significa progredire ed evolvere. Puoi conservare tutto ciò che hai amato ma dimentica tutte le cose brutte.”
Tradotto in musica possiamo dire che i Biffy Clyro hanno tenuto delle loro precedenti produzioni quello che funzionava e hanno eliminato quello che appesantiva la loro musica, il risultato è un album possiamo dire “di mestiere”, che scivola via in modo piacevole, lineare, alternando durezza e dolcezza senza mai esagerare, per 45 minuti col loro marchio di fabbrica “doc”.
Dalla potente title track, alla brillante “Tiny Indoor Fireworks” e orecchiabile fino alla travolgente “Cop Syrup”, la band fa il proprio mestiere al meglio
Niente di nuovo o sconvolgente quindi, ma tanta rassicurante piacevolezza, stessa cosa dicasi per la ballata “Space”.