Band of Horses “In need of repair”

Ci trasferiamo in una cittadina americana, nota per questioni musicali soprattutto legate agli anni ’90.
Siamo a Seattle ma stavolta niente Nirvana, grunge o storie simili, qua si parla di una band che, anche se nata sulle ceneri e come costola di altri progetti “cult” anni 90 e 2000, propone una formula musicale più solare e positiva di chi li ha preceduti.
Qui si parla di giovani (o ex giovani) barbuti con le camicie a scacchi, dall’aspetto burbero ma dalle voci bianche e soavi.
Dall’inizio degli anni 2000 si sono affermati veri e proprio fenomeni come i Fleet Foxes, Grand Archives, oppure artisti solitari come Samuel Beam (Iron & Wine), Justin Vernon (Bon Iver), Ray Lamontagne e molti altri.
I Band of Horses (ecco di chi vi sto parlando) si sono formati nel 2004 grazie al duo Matt Brooke / Ben Bridwell, due anni dopo è uscito “Everything All The Time”, il loro disco d’esordio e anche quello tuttora considerato un cult intoccabile ancora oggi.
Il 2022 è per loro l’anno del ritorno dopo ben 6 anni di silenzio, “Things Are Great” arriva in un momento sicuramente difficile per il rock e per la musica dal vivo in generale, per i motivi che già sappiamo, ma che promette di essere fedele alle loro caratteristiche, quelle di una band capace di fa convivere melodie cristallne, romanticismo a un grezzo approccio live, senza fronzoli.
Questa volta il frontman Ben Bridwell ha avuto un ruolo più importante nella produzione di quanto non avesse mai fatto in precedenza, producendo o co-producendo ogni canzone dell’album, facendosi aiutare da storici collaboratori e amici tra cui Jason Lytle dei Grandaddy, Dave Fridmann, Dave Sardy, ma non sono stati solo loro ad aiutarlo a ottenere il suono che aveva in mente: per la prima volta ha lavorato con l’ingegnere Wolfgang “Wolfie” Zimmerman.
Nel brano ‘In Need of Repair’ il fondatore della band Ben Bridwell racconta di relazioni che finiscono, di dubbi che nascono da quei momenti e dell’onestà necessaria per ammettere che è essenziale correggere ciò che è intrinsecamente sbagliato.